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Paesaggi interculturali nella terra di mezzo – Esperienze per una società plurale

18,00

L’immigrazione ha innescato uno sfaccettato dibattito sulla portata delle trasformazioni sociali e delle loro conseguenze sugli assetti del territorio. Ciò ha reso necessaria una riflessione più attenta rispetto ad alcuni termini che spesso ricorrono nel dibattito pubblico sulla presenza degli immigrati. Un dibattito che vede un ampio utilizzo di concetti come identità, cultura, intercultura, pluralismo culturale.


La mia singolare anatomia stellare

13,00
I versi di Righetto, giovane inserito nella realtà di oggi, rappresentano una risposta istintiva alle rivolte degli autori che ama. E ancora, colpisce nella sua scrittura la capacità nel rapportarsi agli altri, vivendo gli affetti con discrezione ma nel contempo con sincerità e forza. Al pari di altre voci del suo personale itinerario creativo, pur non rinunciando mai a confrontarsi con le difficoltà dell’esistenza, rivelano la capacità di commuoversi senza cedere mai a sdolcinature e a patetismi, lasciando trasparire la speranza in un futuro diverso.

Il collezionista di paesaggi

16,00

Perché uno straniero, per la precisione un filippino, dovrebbe ostinarsi a voler vedere tutti i 58 siti italiani Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco? E perché avrebbe deciso di documentare ogni luogo visitato esibendo per ciascuno i segni del suo passaggio con fotografie, scontrini, biglietti di viaggio e di ingresso, tappa per tappa, sito per sito?


Il Salmo a due visi – Le Psaume à deux visages

15,00

Il Salmo a due visi è un viaggio, un viaggio verso il paese del Niente-dove (le pays du Non-où), espressione concepita dal filosofo e mistico persiano Shihāb al-Dīn Yaḥyā Sohravardī (1155-1191) per spiegare che l’anima non è una astrazione impalpabile. Per Sohravardī l’anima abita lo spazio del “Niente-dove” un non-luogo fisico, ma allo stesso tempo luogo reale a cui è possibile accedere attraverso una elevata spiritualità, una trascendenza della mente.


Murales

13,00
Benito Galilea, con l’uscita di questo suo 29° libro di poesia ha voluto condensare tanti anni di scrittura presentando una raccolta che tra l’altro intende: sostenere la fratellanza e la pace tra i popoli, sconfiggere l’amarezza e il dolore legati alle tante emigrazioni in ogni parte della Terra, avvicinarsi al mondo dei bambini che in battelli solitari attraversano gli oceani al lume di appartate lune o delle stelle.

La leggenda rossa

17,00

Se non si parla del passato, il passato finisce per scomparire e se scompare è come se non fosse mai esistito. Se non c’è nessuno a raccontare gli avvenimenti “minuti”, la ricostruzione storiografica, alla fine, risulterà monca in quanto si perdono quei dettagli, quei particolari che arricchiscono e completano l’affresco della “grande” Storia.


Antologia poetica Terza Edizione Premio Internazionale Kanaga

15,00

Appare ancora una volta con evidenza l’interesse che la poesia suscita come forma privilegiata di espressione della sfera emotiva e sentimentale individuale e di comunicazione ricca e profonda a largo raggio. È quindi con piacere che pubblichiamo quest’antologia inserendo gli autori ritenuti meritevoli.


Ombra

13,00

I testi di Cheikh Tidiane Gaye trasmettono una modalità inedita di vedere e di pensare, suscitando la meraviglia che si prova nella visione di un mondo nuovo, mai visto prima.
(dalla postfazione di Claudio Tugnoli)


Dal silenzio

14,00

La poesia di Maddalena Sterpetti diventa una lente con cui l’autrice guarda il mondo, una lente che ingrandisce o rimpicciolisce gli elementi del reale, secondo una percezione soggettiva, in quanto nell’espressione poetica si travalica la dimensione logico-consequenziale con cui si osserva la realtà nella banalità della consuetudine, ma si valorizzano aspetti che normalmente potrebbero essere insignificanti o se ne minimizzano altri.


Sono occhi scomparsi dentro il buio

13,00

La nuova opera di una poetessa che ha ricevuto premi, menzioni e segnalazioni in importanti concorsi letterari, merita una particolare attenzione: anche quest’ultima silloge ha ricevuto uno dei più prestigiosi riconoscimenti, il primo premio del concorso Città di Arcore.


Eidetica carnale

14,00

(…) Tutto è già succinto qui, il resto è derivazione, perlustrazione di un nucleo dato per premesso. Tuttavia, pure in ciò che comincia si inseriscono tracce di vite precedenti. A dircelo, sempre dal brano incipitario, un verso che avrebbe potuto essere di Eliot: “e io benedico la vita in cenere” (mi torna in mente da Il  seppellimento dei morti in The Waste Land la “Grama vita con tuberi secchi”, che non è immagine, ma pensiero) (…)


Sognando la Bovary

16,00

Nel romanzo l’alternarsi frequente delle “locations” spinge il lettore a seguire l’autore nei suoi viaggi memoriali: dalle strade di una Parigi rivissuta attraverso gli anni giovanili dell’autore alle strade di Ancona, alle viuzze di un paesino del Molise, al corso di una cittadina d’Abruzzo. Da questi esasperati ma suggestivi contrasti socioambientali, l’autore trae spunto per un’indagine che coinvolge il lettore. Attraverso una galleria di gure, alcune appena sbozzate e altre più intimamente indagate, rivivono fatti, storie ed eventi che fanno da corona alla vicenda.