Assenze e ritorni

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L’Edda di Assenze e ritorni non è scandinava, se non nel colore dei capelli.È riminese, e molti dei suoi racconti-film sono ambientati nella nostra città -quant’è difficile non parlare di Rimini quando si è di Rimini. Essere cresciuti qui, soprattutto negli anni Sessanta-Settanta, ti segna. Era come venire su nel backstage di un grande spettacolo, “la stagione” e molti adulti di oggi hanno ricordi simili a quelli dei figli degli attori dellecompagnie di una volta: un’infanzia anarchica, magica, dove d’estate siviveva più con gli amici che con i genitori, e poche erano le ore passate sottoun tetto, non sempre quello di casa propria.


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Descrizione

L’Edda di Assenze e ritorni non è scandinava, se non nel colore dei capelli.È riminese, e molti dei suoi racconti-film sono ambientati nella nostra città -quant’è difficile non parlare di Rimini quando si è di Rimini. Essere cresciuti qui, soprattutto negli anni Sessanta-Settanta, ti segna. Era come venire su nel backstage di un grande spettacolo, “la stagione” e molti adulti di oggi hanno ricordi simili a quelli dei figli degli attori dellecompagnie di una volta: un’infanzia anarchica, magica, dove d’estate siviveva più con gli amici che con i genitori, e poche erano le ore passate sottoun tetto, non sempre quello di casa propria. Sarà per questo che le storie di Edda sono piene di bambini, raccontati conlimpida naturalezza e senza melensaggini – e anche in questo ci ricorda igrandi cantastorie del nostro cinema, da De Sica a Francesca Archibugi,passando per l’imprescindibile Fellini. In queste pagine vediamo sciamare una banda di piccoli che si chiamano Rita, Mattia, Yasir, di diverse epoche, di diverse origini, variopinta come quelleche si formavano in spiaggia una volta, quando la vita era più pericolosa dioggi ma i genitori erano meno nevrotici.

-Lia Celi

Informazioni aggiuntive

Formato

Anno di pubblicazione

ISBN

978-88-32152-05-0

Pagine

112

1 recensione per Assenze e ritorni

  1. Davide Cardone

    Assenze e Ritorni, di Edda Valentini, è una raccolta di racconti con cui la scrittrice, classe ’53, pubblica il suo piccolo sogno letterario. La prima cosa che viene in mente leggendo le pagine di Edda è che si tratta di una scrittrice gentile. Però non fraintendetemi, non nel senso di sentimenti diluiti e parole politicamente corrette per non offendere nessuno. “Gentile” è proprio una qualità della sua penna, tramite la quale riesce ad affrontare con poesia anche fatti gravi, come una morte o un maltrattamento.

    I suoi racconti sono tutti di qualità, da quello di sole cento parole, a quelli più lunghi, che s’intuiscono pensati per essere dedicati al cinema. Soprattutto v’è un’impronta precisa, che però non limita una grande quantità di situazioni. Dal racconto “Felliniano”, fra nebbie e nazionali senza filtro, a quello che parla di sociale, d’immigrazione, gli spunti dei racconti sono tutti validi per romanzi veri, non c’è dubbio. Anzi… personalmente sarei molto contento se un racconto in particolare, “Nero su Bianco”, diventasse un romanzo. E’ la vicenda di una famiglia Ivoriana, che vive in Italia e che si trova in grossa difficoltà a causa della salute del capofamiglia gravemente ammalato. Un altro potenziale romanzo è “Il lungo viaggio di Samir”, attraversamento del Mediterraneo di una madre con tre bambini piccoli.

    In ogni caso, mentre Edda scioglie le sue riserve e si prepara a scrivere il suo primo romanzo, vi consiglio di procurarvi “Assenze e Ritorni” e vi do anche un altro consiglio. Leggete i suoi racconti “Felliniani” ascoltando delle suite per pianoforte tipo Schubert o Debussy, s’intonano perfettamente.

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