Ode nascente – Ode naissante

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Nel panorama di questa nuova scrittura di lingua italiana Cheikh Tidiane Gaye costituisce una presenza significativa per l’originalità della sua voce e per l’urgenza della vocazione espressiva e più precisamente poetica…


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Descrizione

Nel panorama di questa nuova scrittura di lingua italiana Cheikh Tidiane Gaye costituisce una presenza significativa per l’originalità della sua voce e per l’urgenza della vocazione espressiva e più precisamente poetica…

Egli rivela chiaramente i bisogni comunicativi della sua generazione e i desideri che caratterizzano l’intera migrazione; però, a differenza di altri suoi colleghi, non si pone come “scrittore migrante”. Se evoca una “lingua che sigilla l’unione, lingua alla conquista della culla mediterranea”, l’emigrazione è per lui un incidente come altri dell’esperienza esistenziale, e mai si sofferma a descrivere o evocare le asprezze e le fatiche di tale cammino, né le inaspettate crudezze che riserva la caduta nell’alterità, sorpresa amara di tutte le emigrazioni di oggi ma anche di ieri.

Gaye intende affermarsi nella lingua e attraverso la parola, esprimendo un universalismo etico ed estetico di marca senghoriana (legato cioè alla visione del grande poeta senegalese della Negritudine Léopold Sédar Senghor) e allo stesso tempo, assorbendo nella sua parlata italiana e nel suo immaginario poetico il portato della cultura africana di nascita, nel suo caso wolof e senegalese, per origine culturale e appartenenza nazionale.

Al banco della notte bruna, il vento profumato di suoni non urta
il fianco dei miei ricordi sobri e sereni;
rinasco al ritmo della Kora che pettina la chioma delle mie canzoni,
al flauto affilato nell’allegria, ai tam-tam che intrecciano parole,
parole fedeli agli spiriti,
spiriti protettori delle savane,
savane fiorenti dove flora e fauna si baciano,
nasce la brace che illumina cuori violati e lingue seppellite.

Au banc de la nuit brune, le vent parfumé de sons ne se heurte plus
aux flancs de mes souvenirs sereins et sobres.
Je renais aux rythmes des Koras qui peignent la chevelure de mes chansons,
La flûte qui s’affûte dans l’allégresse, les tam-tams qui tissent les mots,
Les mots fidèles aux esprits,
Les esprits protecteurs des savanes,
Les savanes florissantes où le flore et la faune se baisent,
Est née la braise illuminant les coeurs violés et les langues ensevelies.

Informazioni aggiuntive

ISBN

978-88-32152-04-3

Anno di pubblicazione

Formato

Pagine

110

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