Descrizione
Il Salmo a due visi è un viaggio, un viaggio verso il paese del Niente-dove (le pays du Non-où), espressione concepita dal filosofo e mistico persiano Shihāb al-Dīn Yaḥyā Sohravardī (1155-1191) per spiegare che l’anima non è una astrazione impalpabile. Per Sohravardī l’anima abita lo spazio del “Niente-dove” un non-luogo fisico, ma allo stesso tempo luogo reale a cui è possibile accedere attraverso una elevata spiritualità, una trascendenza della mente.
Il Salmo a due visi si configura, dunque, come viaggio mistico e trascendentale dove l’Io poetico travalica il concetto di spazio fisico e di tempo lineare, per incontrare l’Altro, l’anima poetica da cui viene spesso separato ma a cui sente di appartenere: “A lungo separati /A lungo sparpagliati/A lungo rifioriti /Tra i meandri della terra / Dove ti ritrovo ogni notte / Nello spessore della canfora / E del frangipani/ Al paese del Niente-dove”.
Il viaggio verso il paese del Niente-dove si compie attraverso un susseguirsi di parole ricercate, un lessico essenziale, privo di qualsiasi orpello retorico.
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