Descrizione
“ombra, hai messo troppe virgole nelle mie frasi
le mie fermate sono le mie rime, mi fermo a ripensare
le reminiscenze per salvare un’anima gioiosa
riflettere ancora nella mia esistenza fissata tra inferno e purgatorio”
Le ombre si proiettano, si gettano, si spandono, si diffondono, per poi dileguare… L’ombra diventa un ideale di vita che sfuma in un miraggio di piena realizzazione…
(dalla prefazione di Rosa Elisa Giangoia)
I testi di Cheikh Tidiane Gaye trasmettono una modalità inedita di vedere e di pensare, suscitando la meraviglia che si prova nella visione di un mondo nuovo, mai visto prima.
(dalla postfazione di Claudio Tugnoli)
Silvia Calzolari –
“Ombra” di Cheikh Tidiane Gaye è una silloge poetica intimista, un percorso d’ampio respiro e ricco di elementi simbolici.
Le liriche abbracciano il cammino dell’esistenza, richiamando memorie e visioni, percezioni e malinconie, estasi e ferite, trasudando profondità da conscio e inconscio.
Dal languore dell’aria e della luce, alla cromaticità del sentire, i versi svelano un’ardente sensibilità che “dialoga” in sé e oltre sè, dipingendo l’inesprimibile con tratti che oscillano da delicatezza impressionista a lucidità verista, spingendosi sino a pennellate astratte e visionarie, sublimando e aspirando ad altezze spirituali.
L’ombra, imprescindibile presenza, ci accompagna, arricchisce, contrasta e stimola la potenza della luce, condensa e riflette la natura più autentica del nostro essere, mettendoci a nudo, con la sua presenza ingombrante, senza infingimenti (“Testimone di tutto senza agire”).
La dualità ombra/luce è solo apparente, mette in risalto piuttosto la molteplicità delle sfumature dell’essere, stratificando e ispessendo l’unicità umana, fragile e al contempo preziosa.
Nella lotta quotidiana, tra “colori e dolori”, fallimenti e rinascite, delusioni e speranze, “siamo pellegrini in un mondo nudo”, dove l’amore come la poesia “colma la ferita” e “nutre un presente vuoto” a cui ci aggrappiamo per rinascere.
L’ombra im-perfetta, “rivestita di pensieri senza forma”, in cui ci riconosciamo e/o disconosciamo, invade e si rivela, affermandosi come “Es-senza di tutto”.
Le liriche dell’autore, tramite il verso libero e uno stile personale essenziale e vibrante, ci commuovono per autenticità e ci trasportano nell’introspezione e in riflessioni ad ampio raggio.
La difficoltà umana d’ascolto e ancor più dell’udire, come la fatica della comprensione, sia in ambito individuale che collettivo, sono consapevolezza e stimolo per una sensibile ricerca di nuovi percorsi vitali, perseguendo quella libertà salvifica, forse utopica, ma impellente e necessaria.
L’ombra nei suoi infiniti significati e significanti è stupore e incanto, si fa carne e spirito, si fa poesia:
“Ombra che mi detta la lirica
Lirica che mi racconta l’ombra.”
…per non tradire il sogno.
Silvia Calzolari
(scrittrice)
Franca Donà (proprietario verificato) –
Un titolo che incuriosisce ed invita alla lettura: Ombra, di Cheikh Tidiane Gaye, una raccolta di poesie d’intensa dimensione psico – filosofica, in cui l’immaterialità dell’ombra assume riflessioni e simbologie appassionate, diventa una compagna di vita, il sogno, una speranza, un modo di essere, di sentire – percepire. Una misteriosa presenza che s’affianca al Nostro, e lo illumina attraverso un dialogo intimistico e sottile, diventa sorella “Ombra sorella \ ti ho cercato \ tra mille sogni; è suono melodioso di un flauto dai significati profondi e simbolici. Le liriche sono di grande impatto, seppure intrise di delicate note che evocano lontani paesaggi e costumi, radici che nessuna distanza spazio – tempo ha mai cancellato. Il poeta cerca in lei risposte, consolazione: “Veniamo da Te \ ombra stellare \ questa bella Terra che ci accoglie \ siamo dei dannati \ e tu? \ dove la tua anima?..” ne accusa l’indifferenza quando… “ ombra spettatrice ad assistere al funerale dei pianti \ lacrime di dolore e di pianti \ sei stata testimone di tutto senza agire”. E’ una poesia dell’ascolto, di una piena consapevolezza : “ …sono cinquanta candele accese con gioia \ che inaugurano il non più udire \ sorrido il mio non udire \ che segna e segnala la nuova stagione \ una nuova vita \ un altro tempo” e ancora “ Una nuova aria \ una vita nuova rima con la speranza \ in un deserto sì \ ogni assenza contemplo \ senso e significato mi inondano \ il mio canto fermo ai piedi di una vita \ vissuta a metà”. Liriche che incarnano la meraviglia salvifica della poesia, attraverso la ricerca umana e spirituale di ciò che da sempre rappresenta la dualità, il mistero. Il dramma dell’umanità vissuto con spirito di speranza, in “quel desiderio fragile di ricominciare \ a raccogliere le foglie cadute e sbiadite” poiché anche l’ombra può essere un grembo di quiete, oppure il canto che ricama l’aria di fragrante poesia.
Franca Donà
(poetessa)