Descrizione
Il titolo di questa raccolta poetica, Opus incertum, che l’autrice Patrizia Martini spiega nella sua premessa, è metafora della realtà di questo testo e della sua finalità. Infatti le liriche nascono da elementi casuali della vita, da quello che nella vita si incontra, ci succede, si vede e si pensa, ma tutto si tiene insieme con qualcosa di non ben definibile (a differenza della malta che unisce i conci dell’opus incertum), ma di ugualmente efficace che è la nostra fiducia nei confronti della vita stessa, per cui tra le gioie e i dolori, tra gli alti e bassi delle ansie e delle speranze la portiamo avanti, “costruendola” con forza e determinazione.
Noi, per quanto riguarda l’esistenza, costruiamo con le parole, che possono essere considerate le pietre della vita, dato che, tramite esse, ereditiamo quanto sulla vita hanno pensato quelli che hanno riflettuto prima di noi e noi stessi comunichiamo agli altri il nostro pensiero, affidando al tempo le nostre parole che, appunto nel tempo, si fanno “pietre”, in quanto possono acquistare solidità nella storia.
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