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Gli occhi di Asha

16,90

È la storia di un’Anima che, prima di incarnarsi in uno spazio senza Tempo intorno a un Fuoco sacro, compie una danza rituale con alcuni animali: un’Aquila, un Lupo, una Tigre, una Libellula e una Tartaruga. L’Anima rincontrerà tutti gli animali danzanti, sotto sembianze umane, in sette vite diverse di difficile collocazione spazio temporale.
In Lei abiterà sempre una Tigre. Nella prima vita avrà un nome indiano, Asha.


Diario di un razzista

11,90

Un diario fittizio per una situazione purtroppo realistica.
Questo libro ricostruisce sotto forma di narrazione autobiografica la vicenda di tanti adolescenti che vengono
catturati dalle ideologie razziste, neofasciste e neonaziste. Attraverso le pagine di diario del sedicenne O.R. è possibile studiare le tante e scaltre strategie (dalla musica, allo sport, alla violenza vera e propria) attraverso il quale i maestri dell’odio lavorano sui ragazzi.
E soprattutto è possibile trovare contromisure pedagogiche che sono urgenti e non più rimandabili.


Nel principio erano i mostri

13,00

Handicappati, diversamente abili, disabili.
Cambiamo i nomi per definirli, ma come li vediamo?
Questo libro presenta alcune immagini delle persone disabili nella convinzione che il modo di rappresentarci la disabilità abbia una
diretta conseguenza sul modo di rapportarci, non solo a queste persone, ma agli altri volti della diversità.


Piume di ghiaccio

13,00

“Chi è felice vive/Rincorre i colori con il fiato del cielo/ parla parole piene e rotonde./Chi è felice non ha ricordi/chi è felice non ha passato”.Il presente è solo ciò che importa, tutto il resto rischia sempre di portare infelicità, perché ogni momento della vita presenta anche aspetti contrastanti che quando diventano ricordo, conducono dissapore e infelicità.


Assenze e ritorni

13,90

L’Edda di Assenze e ritorni non è scandinava, se non nel colore dei capelli.È riminese, e molti dei suoi racconti-film sono ambientati nella nostra città -quant’è difficile non parlare di Rimini quando si è di Rimini. Essere cresciuti qui, soprattutto negli anni Sessanta-Settanta, ti segna. Era come venire su nel backstage di un grande spettacolo, “la stagione” e molti adulti di oggi hanno ricordi simili a quelli dei figli degli attori dellecompagnie di una volta: un’infanzia anarchica, magica, dove d’estate siviveva più con gli amici che con i genitori, e poche erano le ore passate sottoun tetto, non sempre quello di casa propria.


Prigioniero in Cornovaglia

14,90

Prigioniero in Cornovaglia suggerisce che non si può parlare soltanto di trasmissione della memoria, tema necessariamente all’ordine del giorno in una società confusa e presentista come quella attuale. Occorre considerare anche l’esistenza di una sorta di memoria indiretta, rappresentata dalla costruzione di una narrazione familiare, sociale e nazionale del fascismo e della guerra, ma anche di altri retaggi, spesso inconsapevoli, sempre pesanti, faticosi, persistenti.


Un paio di scarpette rosse

15,00

Nelle relazioni fra gli uomini virtù primaria è il perdono, che appartiene a chi ha coraggio. E le donne hanno coraggio: da vendere. E perdonano, anche le violenze più terribili. Questa è la chiave di lettura della raccolta, in cui quindici donne narrano di rapporti malati, di percosse, di stupri, di femminicidi senza odio o desiderio di vendetta. E quello che ascoltiamo è un coro compatto, senza alcuna dissonanza, dove la nota che più di frequente ricorre è la parolaamore (30 ricorrenze) seguita dalla parola vita (27).


Indizi dalle periferie

13,00

A me sembra che il male / non è mai nelle cose, scrive in Risanamento (da Le case della Vetra 1966) Giovanni Raboni parlando di Milano e delle sue periferie. In questa silloge Rossana Oriele Bacchella canta il male che è nella proiezione dell’uomo e delle cose che lo circondano, che lo sfamano, le cose che se non annientano trasformano.


Ceneri scarlatte

13,00

Su quest’opera, fin dalla copertina, aleggia l’immagine della fenice. Una creatura arcana, fantastica e insieme simbolica, quasi sacra. Mito o poesia?
Dalle pire incandescenti dei Greci ai bestiari medievali; dal martirio d’amore, tipico del mondo cortese, ad allegoria della Resurrezione cristiana: passando per un ciclo infinito di morti e rinascite, si consuma la sua condanna a sopravvivere per sempre. …


PerMeMilano

13,00

Come si sviluppa il territorio milanese nella rappresentazione dei suoi abitanti? Quali luoghi innescano processi di attaccamento emotivo e di identificazione, e quali generano sentimenti di insicurezza e rifiuto? Come si declinano le differenze culturali nella lettura dello spazio urbano? Queste le domande alle quali hanno cercato di rispondere collettivamente un gruppo che frequenta un corso di italiano presso l’Associazione “La Tenda” nel quartiere della Bovisa  e gli studenti del Laboratorio di Psicologia Ambientale dell’Università degli Studi di Milano. ..


Le mura della vita

13,90

Un libro, una vita… la poesia di Vincenzo Pirola racconta i passaggi della sua esistenza.
Un velo di malinconia copre le sue poesie senza però perdere mai una fiduciosa prospettiva e, nelle mura della sua vita, l’autore ricerca sé stesso, per riscoprirsi, per capire e carpire i suoi desideri.
Si intravvede tra le righe la sua identità di medico: si percepisce nella corporeità delle descrizioni e nella sensazione/sensualità fisica degli affetti, che si fanno quasi biologici.


Incontro labile

12,00

Anche nell’oramai vasta letteratura migrante italiana, è rara tanta linearità di ritmo e linguaggio, ora che è possibile al di là delle mode e dei facili entusiasmi fermare riferimenti certi perfino in questo campo. La poesia di Palazzolo attraversa esperienze e luoghi, tempi e paesaggi diversi, ma pur nella complessità delle tematiche non viene mai meno alla sua essenziale sobrietà espressiva. Ricchezza sì e anche purezza della parola, unico auspicio in cui veramente vivere.